L’esordio dei disturbi cognitivi è in genere subdolo. Inizialmente possono comparire deficit della memoria (amnesia), difficoltà di ragionamento, pensiero astratto e capacità di giudizio, riduzione della concentrazione e disturbi del linguaggio caratterizzati dalla difficoltà nel reperire i corretti vocaboli durante il discorso (anomie). Talvolta vi può
essere un mutamento caratteriale con perdita degli interessi, isolamento sociale e tendenza all’apatia, oppure l’insorgenza di irritabilità, nervosismo e disinibizione.
Questi disturbi cognitivi e comportamentali influiscono negativamente sulla capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana (ADL), potendo generare nel soggetto che ne ha consapevolezza una reazione ansioso-depressiva.
Con il passare del tempo il deterioramento cognitivo tende a progredire, conducendo ad un peggioramento dei deficit iniziali. La memoria è sempre più compromessa, con interessamento non solo degli eventi recenti, ma anche del passato più remoto e dei dati autobiografici. Il linguaggio tende ad impoverirsi e si assiste ad una
progressiva riduzione della capacità di comprensione verbale, lettura, scrittura e calcolo. Concomita in genere l’insorgenza di aprassia, ovvero l’incapacità a svolgere un compito finalizzato pur in assenza di disturbi motori, e di agnosia, che si caratterizza per un deficit di riconoscimento di oggetti e volti.
E’ soprattutto in questa fase che possono insorgere disturbi del comportamento quali la tendenza all’affaccendamento afinalistico, il vagabondaggio, l’aggressività verbale o fisica, l’inversione del ritmo sonno-veglia, la comparsa di manierismi, movimenti ripetitivi, allucinazioni, falsi riconoscimenti, ideazioni deliranti (deliri di abbandono, ladrocinio, gelosia, abbandono), alterazioni dell’appetito e del comportamento sessuale.
Questi sintomi sono la causa più frequente di riduzione della qualità di vita del paziente e di un elevato carico di stress per il familiare o la persona di riferimento (caregiver).
Nel corso degli anni il deterioramento cognitivo procede conducendo ad un severo decadimento delle condizioni di salute generali con completa perdita di autonomia anche sul piano motorio. E’ in questa fase che l’attenzione deve essere posta sulla diagnosi e sull’adeguato trattamento di eventuali complicanze che risultano essere la principale causa di exitus.